Dal 2 al 5 Ottobre 2025 presso le “tese” all’Arsenale di Venezia si è aperta questa nuova edizione alla quale partecipano una quarantina di nuove aziende artigiane accanto a molte aziende presenti nelle passate edizioni.
Per raggiungere la sede dell’esposizione da Piazzale Roma è stato organizzato un servizio gratuito A/R di trasporto pubblico ACTV. Altra possibilità l’utilizzo delle linee 4.1-4.2-5.1-5.2 con fermata Bacini.
Sono presenti anche stand di tessitrici/tessitori. Nella “tesa” n. 113 Mostra: “Muve i mestieri dell’arte”
Orari: da giovedì 2 a domenica 5 dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30).
Sabato 4/10 dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00). Link espositori
Carlo Colombo nello stand della Tessitura La Colombina e Patrizia Polese Tesa 89 n. 10
Nel mese di febbraio 2025, tornavo molto soddisfatta a casa dopo aver fatto acquisti ma mentre scendevo dall’autobus, mi squilla il telefono.
Era Lucia Tognocchi che mi chiedeva se volevo partecipare ad una mostra con la mia tessitura. Il tema era Santa Lucia e a maggio bisognava mandare la foto per il catalogo.
Santa Lucia? Ma io non sapevo nulla di Santi e per me i tempi erano stretti. Lucia non voleva occhi e mi avrebbe mandato un’immagine della Santa ritratta da Jacobello Del Fiore. La sera stessa feci uno schizzo che sarebbe stato il mio cartone. La visione del lavoro era in me e il giorno dopo feci una ricerca in casa dei materiali che mi sarebbero serviti e sono scesa in strada, mio luogo preferito di lavoro. Montato il telaio verticale sul cavalletto ho iniziato il mio arazzo, lavorando con passione tanto che a marzo era tutto finito.
“Sul mare luccica…” è il titolo della mostra dedicata alla Martire Siracusana promossa dall’Associazione Culturale Abruzzo inItinere in occasione dell’Anno Giubilare. L’associazione ha la finalità di far conoscere e valorizzare il territorio, la storia, l’arte, le tradizioni, le antichità.
L’esposizione, curata dall’archeologa Lucia Tognocchi in collaborazione con la storica e critica d’arte Stefania Severi, vede la partecipazione di venti autori che hanno affrontato il tema attraverso varie tecniche artistiche. Mostra variegata dove pittura, scultura, vetrata, mosaico, affresco, encausto, fotografia, merletto, arazzo, oreficeria, ferro battuto convivono con opere polimateriche e fiber art.
La mostra è stata concepita in modo itinerante con cinque sedi espositive partendo dall’Abruzzo dove la Santa è molto venerata e invocata dai pastori i quali ne hanno irradiato il culto lungo i percorsi tratturali. Il 22 agosto la mostra si è tenuta a Rocca di Mezzo a Villa Cidonio. A settembre sarà al Palazzetto dei Nobili de L’ Aquila per continuare ad ottobre a Roma in occasione dell’Anno Santo, nella Basilica di S. Cecilia. A Venezia, che secondo tradizione accoglie le spoglie della Santa, le opere saranno esposte a novembre alla Scuola Internazionale di Grafica, per terminare a Siracusa nel mese di dicembre in concomitanza con la festa della Santa Patrona che qui è nata.
Invito tutti a visitare questa singolare mostra, sicura che avranno una piacevole sorpresa.
Rocca di Mezzo – villa Cidonio 22-24 agosto
L’Aquila – Palazzetto dei Nobili 12-14 settembre
Roma – Basilica di Santa Maria in Trastevere 24-26 ottobre
Venezia – Scuola Internazionale di grafica 14-16 novembre
Quale legame unisce i tessuti ed il vetro? L’ho scoperto visitando questa nuova mostra aperta a Venezia, presso l’Isola di San Giorgio, negli spazi delle Stanze del Vetro.
A partire dal 18 luglio, il Museo Etnografico di Cagliari, all’interno del progetto Hanging – Sospesi, ospita Trame Libere, opere di Nietta Condemi De Felice.
La mostra si inserisce in un ampio progetto espositivo all’interno del Museo, più esattamente presso le sale che ospitano la collezione Luigi Cocco.
Dal febbraio di quest’anno infatti il Museo ha visto esposti arazzi e tappeti di artisti e designers: Ruben Montini, Paulina Herrera Letelier ed Annalisa Cocco hanno esposto i propri lavori nei mesi passati, ciascuno con una interpretazione personale del fare tessile, declinata alle ricerche concettuali o alla progettualità artigianale.
Chiude il ciclo l’esposizione dei lavori di Nietta Condemi De Felice, un felice connubio fra pratica manuale e ricerca artistico-espressiva, fino al 30 Settembre 2025.
Una bella scommessa che è diventata un appuntamento fisso: dalla fine di luglio, per circa 10 giorni, saremo anche quest’anno a Navelli, con un bel gruppo di donne interessate alla lana ed alla sua cultura.
Nella locandina si vede uno scorcio della corte interna all’ex convento di Sant’Antonio, sede dell’Ostello sul Tratturo, sede apprezzatissima da molte edizioni. E appoggiati in primo piano, cinque cuscini variopinti confezionati al modo dei materassi tradizionali in lana.
Nel primo piano del Palazzo Esposizioni a Roma sino al 13 Agosto 2025 c’è la fantastica mostra di Domenico Dolce e Stefano Gabbana curata da Florance Muller con le scenografie di Agence Galuchat.
La mostra è già stata a Parigi e Milano.
Con il mio gruppo romano di ricamo ci siamo regalate questa visita l’ultimo giorno dedicato ai nostri incontri, prima della pausa estiva e ne siamo rimaste entusiaste.
La retrospettiva si articola in un susseguirsi di sale immersive, ben quattordici, dove sono esposte oltre 200 opere d’arte tessile testimonianza della maestria artigianale del Made in Italy.
L’ispirazione ai due creativi viene dalle molteplici influenze culturali italiane: dall’arte, dall’architettura, dall’artigianato, dal folklore, dalla musica come l’opera e il balletto, dal teatro, dal cinema.
Nella prima sala troneggia il Colosseo, omaggio a Roma , che sovrasta abiti fatti con intrecci , pizzi, piume e decori incredibili. Poi si passa all’Arte e la Maestria del vetro dove i modelli con plastiche sagomate riproducono i vetri e i lampadari veneziani, in uno scintillio incredibile.
La terza sala è dedicata al Gattopardo e la quarta alle Tradizioni Siciliane.
Sala coloratissima ispirata ai carretti siciliani e all’opera dei pupi, teatro riprodotto in una borsa che ha subito attratto la mia attenzione.
Dopo tanto colore nella quinta sala, il Barocco Bianco, i materiali tessili ripropongono i candidi stucchi del barocco.
Si passa alla sala della Devozione, dove il Sacro Cuore che protegge l’artigianato artistico e che si trova in molte creazioni di Dolce e Gabbana è qui presentato su di un altare.
Nel Cuore di Milano, l’abito esposto rende omaggio alla statua della Madonnina, abito fatto in pizzo macramè dorato. La gonna quasi semisferica evoca la cupola della galleria Vittorio Emanuele II.
Nella sala ottava è l’Opera dove è esposto un magnifico vestito a strascico tempestato di rose.
E’ la sala nona, La sartoria Ornamenti e volumi che ha attratto maggiormente la nostra attenzione.
Banconi da lavoro dove sarti, ricamatrici e tanti artigiani hanno realizzato con le loro mani tutte queste opere nate dal cuore.
Seguono: la sala decima con Vestire l’Architettura e la Pittura, la sala undicesima con le Divinità in Sogno con capi che si rifanno ai mosaici.
Anatomia sartoriale con corsetti per donna e per uomo, avvolta in una semioscurità. Cinema con riprese di Giuseppe Tornatore dedicate ai due stilisti.
Ultima è l’Arte Sarda con gonne a punto pibiones dei tappeti sardi e corsetti che si rifanno ai lavori in filigrana.
Una mostra interessante che sono felice di aver visto e dove ho imparato tante cose
A Pettinengo (Biella) anche quest’anno dal 7 all’8 Giugno si svolge un’iniziativa dedicata all’artigianato tessile nelle sue diverse articolazioni con laboratori proposti anche ai più piccoli.
L’evento è organizzato dalle associazioni Piccola Fata ODV e Pacefuturo ODV, in collaborazione con Casa Clementina e con il patrocinio del Comune di Pettinengo.
Mostra a cura di Filatura di Fabiano al Palazzo della Cancelleria Vaticana a Roma,
piazza della Cancelleria dal 19 al 24 Aprile 2025.
La Filatura di Fabiano, a Montemurlo produce filati pregiati ed è impegnata nella ricerca e riscoperta delle lane e sete autoctone della Calabria ma al contempo amplia il suo progetto di far rinascere il territorio affiancando alle lane autoctone la fibra di alpaca proveniente dalle Ande sudamericane.
Due giorni fa, il 27 febbraio, si è tenuto il finissage della mostra personale di Graziella Guidotti, allestita presso Lottozero a Prato.
Artista, artigiana, designer, ricercatrice, storica del tessuto, fondamentalmente una profonda curiosa che ho avuto la fortuna di incontrare sul mio cammino anni fa frequentando il Corso di Laurea in Progettazione del Tessuto.
Un finissage con intervento di Graziella Guidotti,
Nella sede dell’Accademia d’Ungheria in Roma situata a Palazzo Falconieri in via Giulia 1, dal 6 dicembre al 28 febbraio 2025, è esposta la mostra “Il femminile nell’Arte|Tessile senza confini” a cura dell’artista tessile Eleonora Pasqualetti e dello storico dell’Arte Màrton Keppel.
Indira Ma’der In principio era il Verbo
Insieme ai lavori delle artiste ungheresi sono esposte le opere di tre artiste italiane presentate dalla curatrice d’arte contemporanea Barbara Pavan e sono Lisa Mara Batacchi con The world is so far reversed, arazzo tessuto a mano con sete di varia provenienza, Silvia Beccaria con il trittico Attimi fuggenti composto da pellicola celluloide super 8 intrecciata a mano e poi Mara Di Giammatteo con S’incomincia, arazzo foto avanti /retro realizzato con lana bianca e nera.
Dice Màrton Keppel che il linguaggio universale dell’arte crea possibilità di dialogo tra le diverse nazioni. L’idea dell’assenza di confini prende forma in questa mostra attraverso l’arte tessile.
In Ungheria quest’arte è rappresentata quasi esclusivamente da donne e Noémi Ferenczy (1890- 1957) ne è considerata la fondatrice. Essa elevò l’arte applicata dell’arazzo al rango della Grande Arte.
Ferenczy fu docente presso l’Accademia Ungherese di Arti Applicate di Budapest e le artiste esposte nella presente mostra hanno studiato nello stesso ateneo ispirandosi alla sua eredità spirituale.
Esse fanno parte di un gruppo d’artisti membri dell’Associazione Ungherese degli artisti dell’arazzo, fondata nel1996 che forma una comunità dedicata alla realizzazione di opere che riflettono le questioni più attuali dello spirito del tempo e che, selezionate, sono ora esposte in questa mostra.
Le opere delle venti artiste ungheresi insieme a quelle delle artiste italiane realizzano a pieno il titolo della mostra che ribadisce il concetto dell’arte dell’arazzo e dell’arte femminile, capaci di abbattere i confini.
Le differenze nazionali, di genere, di tecnica e culturali nelle loro opere si dissolvono. Gli arazzi sono esposti in tre sale contigue che guidano il visitatore in un cammino dalla tradizione all’avanguardia.
Di Zelenàk Katalin è Prospettiva invisibile, con tecnica ad alto liccio. Dice la nota: “…I fili sospesi e il volto del ritratto che quarda lontano, come se scrutasse un pertugio del tempo futuro …verso l’ignoto dove tutto può accadere…”.
Indira Màder nel suo In principio era il Verbo esprime il livello sacrale del significato dell’acqua, simboleggia il flusso della vita, metafora della purificazione e della rinascita ad una nuova vita.
Nòra Tàpai in Ieri, Oggi, Domani presenta le tre fasi dell’esistenza della Terra. Tre forme che simboleggiano le parti di un processo. L’unità che si crea dalla frammentazione iniziale, si dissolve nuovamente. Nell’ultima sala è il lavoro di Hajnal Baràth, Quando il canone si disintegra 2 .
Viviamo in un mondo in cui i vecchi canoni si stanno disintegrando, raffigurati dalle bende nere strettamente legate tra loro. Le linee rosse simboleggiano percorsi individuali, possibilità in cerca di sé stesse. Nulla è certo e definitivo.
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